Ho già avuto brutte esperienze con questa distro di Linux, anche se a volte sono quasi costretto ad installarla.
Bisogna riconoscere che ha portato molto avanti la semplicità d'utilizzo per utenti profani che vengono da Windows, e che si trovano abbastanza "a casa".
Però per chi installa server c'è sempre qualche cosa che non va bene, in particolare per quanto riguarda il RAID software.
In passato, nel tentativo di installarla su un piccolo server Intel, io e i miei colleghi abbiamo avuto molte perplessità sulla gestione del RAID. Stiamo parlando di normalissimo RAID1 con coppie di dischi uguali, quindi niente di speciale, eh! Roba che si fa al volo, durante l'installazione, o anche... prima...
ESPERIENZA SU UN PC ADIBITO A SERVER
Si doveva metter su un serverino temporaneo utilizzando come hardware un PC "supercarrozzato", in modo da testare le performance, prima di comprare l'hardware definitivo. Purtroppo in quel momento non avevamo a disposizione il secondo disco (un SATA da 1/2 T se ben ricordo), ma dovevamo portarci avanti col lavoro, così il mio collega avvia l'installazione di Ubuntu, e nella parte di creazione dei volumi imposta il RAID 1 sull'unico disco esistente. O almeno ci prova, perché ottiene un messaggio di errore perché non esistono due dischi fisici. Inutile farglielo capire. Il fatto che uno dei due volumi fisici fosse "missing" non gli andava giù, e dovemmo cambiare distro. Certo non si può pensare di installare su un volume unico in maniera classica, cioè senza RAID, per poi copiare il tutto su di un volume col RAID. Per di più, questa operazione di introduzione del RAID prevede sempre il missing, come segue:
1) Si installa sull'unico disco.
2) Successivamente si introduce il RAID, quindi si inserisce un secondo disco.
3) Si crea sul disco nuovo un RAID "zoppo" con la seconda unità mancante.
4) Si copia il sistema operativo sul RAID. Si rende bootable e si fa reboot da lì.
5) Si distrugge la vecchia copia del SO e si mette il vecchio disco come unità del RAID.
Questa procedura, molto in voga nei periodi di introduzione del "mirroring", all'epoca, è impossibile su Ubuntu a meno di non utilizzare TRE dischi.
ESPERIENZA SU UN SERVERINO
Si prova ad installare Ubuntu, ma poiché nella creazione dei volumi non dice niente, si crea un grosso equivoco tra noi e la distro. Insomma, bisogna saperlo, ma questo fa 3 cose in colpo solo: Identificazione dei volumi di Raid, Partizionamento dei volumi e Targeting dell'installazione. Almeno ce lo vuoi spiegare? Cosicché installammo tutto, ma poiché ci accorgemmo dopo di non poter aggiungere la seconda copia al RAID, dovemmo rifare tutto daccapo.
Per i motivi qui sopra, naturalmente.